Venerdì 8 febbraio, alle 20.45, in scena l'atteso progetto che vede protagonisti la Sinfonica regionale e tre solisti.
Sul podio, Damian Iorio.
Cresce l'attesa, al Teatro Nuovo, per «1778: Mozart a Parigi», l'affascinante progetto musicale che venerdì 8 febbraio alle 20.45 vedrà in scena l'Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia e tre affermati solisti - la violinista Grazia Raimondi, il flautista Roberto Fabbriciani, l'arpista Maria Gamboz - sotto la guida di Damian Iorio.
Il programma sfoglia le opere composte da Mozart durante il soggiorno parigino e propone anche una pagina di rarissimo ascolto: il Concerto op.4 per violino e orchestra di Chevalier de Saint-George. Figlio di un aristocratico avventuriero francese e di una splendida donna della Guadalupa, «il negro dell'Illuminismo» era un personaggio di spicco del gossip dell'epoca: sia come protagonista del bel mondo, sia per le sue epiche imprese di spadaccino. Qui, ovviamente, lo si ricorderà per le sue doti di eccellente violinista e compositore, doti che gli valsero anche il soprannome di «Mozart nero»: inserito tra i compositori del primo classicismo, orientò il proprio stile verso quello dei suoi più famosi contemporanei, Mozart (appunto) e Haydn.
Ospite regolare di molte orchestre europee, scandinave e russe, Damian Iorio ha collaborato con la London Phillharmonic Orchestra, la Danish National Radio Symphony Orchestra, la St. Petersburg Philharmonic e l'Iceland Symphony Orchestra, e ha partecipato a numerosi festival di fama internazionale. Ormai stabilitosi in Italia, collabora con grande successo con importanti formazioni orchestrali italiane (a Roma, Milano, Torino e Palermo) e ha diretto con grande successo una nuova produzione di Albert Herring di Britten in una coproduzione dell'Accademia della Scala di Milano e del Maggio Musicale Fiorentino, nonché una nuova produzione di Curlew River di Britten nei Teatri di Trento e Pisa.
Roberto Fabbriciani, interprete originale e artista versatile, ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando con la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento, mentre Grazia Raimondi, vincitrice di numerosi premi, svolge un'intensa attività solistica e cameristica esibendosi in prestigiosi teatri e sale da concerto (dal Teatro alla Scala di Milano alla Royal Albert Hall di Londra). Maria Gamboz, infine, si sta progressivamente affermando come una delle migliori giovani arpiste a livello internazionale.
Sul podio, Damian Iorio.
Cresce l'attesa, al Teatro Nuovo, per «1778: Mozart a Parigi», l'affascinante progetto musicale che venerdì 8 febbraio alle 20.45 vedrà in scena l'Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia e tre affermati solisti - la violinista Grazia Raimondi, il flautista Roberto Fabbriciani, l'arpista Maria Gamboz - sotto la guida di Damian Iorio.
Il programma sfoglia le opere composte da Mozart durante il soggiorno parigino e propone anche una pagina di rarissimo ascolto: il Concerto op.4 per violino e orchestra di Chevalier de Saint-George. Figlio di un aristocratico avventuriero francese e di una splendida donna della Guadalupa, «il negro dell'Illuminismo» era un personaggio di spicco del gossip dell'epoca: sia come protagonista del bel mondo, sia per le sue epiche imprese di spadaccino. Qui, ovviamente, lo si ricorderà per le sue doti di eccellente violinista e compositore, doti che gli valsero anche il soprannome di «Mozart nero»: inserito tra i compositori del primo classicismo, orientò il proprio stile verso quello dei suoi più famosi contemporanei, Mozart (appunto) e Haydn.
Ospite regolare di molte orchestre europee, scandinave e russe, Damian Iorio ha collaborato con la London Phillharmonic Orchestra, la Danish National Radio Symphony Orchestra, la St. Petersburg Philharmonic e l'Iceland Symphony Orchestra, e ha partecipato a numerosi festival di fama internazionale. Ormai stabilitosi in Italia, collabora con grande successo con importanti formazioni orchestrali italiane (a Roma, Milano, Torino e Palermo) e ha diretto con grande successo una nuova produzione di Albert Herring di Britten in una coproduzione dell'Accademia della Scala di Milano e del Maggio Musicale Fiorentino, nonché una nuova produzione di Curlew River di Britten nei Teatri di Trento e Pisa.
Roberto Fabbriciani, interprete originale e artista versatile, ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando con la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento, mentre Grazia Raimondi, vincitrice di numerosi premi, svolge un'intensa attività solistica e cameristica esibendosi in prestigiosi teatri e sale da concerto (dal Teatro alla Scala di Milano alla Royal Albert Hall di Londra). Maria Gamboz, infine, si sta progressivamente affermando come una delle migliori giovani arpiste a livello internazionale.